Quando si vuole progettare, costruire o verificare la conformità di un quadro elettrico va individuata la normativa specifica di riferimento per attenersi alla sua applicazione.
Il legislatore italiano per uniformarsi a quanto richiesto dall’Unione Europea in materia di quadri elettrici a bassa tensione si è espresso attraverso la norma CEI EN 60439 e successivamente, introducendo importanti modifiche, mediante la norma CEI EN 61439.
Nell’ambito della produzione dei quadri elettrici esistono numerose soluzioni, costruite sulla base delle esigenze degli utilizzatori e frutto di una continua collaborazione tra costruttore e committente; questo processo di miglioramento continuo ha dato vita a un’ampia varietà di tipologie di quadri, sempre più performanti e in linea con le esigenze degli utilizzatori.
Un punto su cui nel corso degli anni ci sono state continue migliorie è la sicurezza dei quadri con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e gli utilizzatori.
In un contesto così ampio e con una così vasta gamma di possibilità, si comprende l’importante ruolo dei riferimenti normativi che permettono ai produttori di proporre sul mercato quadri elettrici sicuri, conformi e certificabili.
La normativa di riferimento
Come accennato la normativa di riferimento per i quadri elettrici a bassa tensione è la CEI EN 61439 (entrata definitivamente in vigore nel 2014); l’entrata in vigore di questa norma ha posto le basi per una normativa più snella e più facilmente consultabile.
La norma EN 61439 è stata accompagnata dalla Guida tecnica 121-5 del 2015 che precisa le principali differenze tra le differenti normative e vuole fornire agli operatori del settore una serie di consigli e suggerimenti per facilitare la loro corretta applicazione.
La struttura della EN 61439
La prima parte della legge prende in considerazione in modo generico i quadri elettrici a bassa tensione per poi concentrarsi sulle diverse tipologie di quadro nel modo seguente:
- quadri di potenza: CEI EN 61439-2;
- quadri di distribuzione destinati a essere manovrati da persone comuni: CEI EN 61439-3;
- quadri per cantiere: CEI EN 61439-4;
- quadri per distribuzione di potenza: CEI EN 61439-5;
- sistemi di condotti sbarre: CEI EN 61439-6.
A differenza della versione precedente che distingueva due tipologie di quadri elettrici, in questo caso il legislatore ha voluto approfondire le caratteristiche dei diversi modelli.
Per quanto riguarda la dichiarazione di conformità, ogni quadro elettrico per essere conforme alla legge deve rispettare i requisiti elencati nella parte relativa alla propria classe di appartenenza.
I punti fondamentali della normativa
Un aspetto interessante è costituito dalla possibilità per il costruttore di scegliere tra tre metodi di verifica delle prestazioni del quadro; questi metodi sono equiparati e possono essere scelti in alternativa l’uno all’altro.
Le verifiche dunque possono avvenire tramite:
- prove su un quadro campione o su parti di un quadro;
- confronto con il progetto secondo una regola specifica;
- valutazione del progetto secondo precise regole o calcoli.
La norma EN 61439-1 si sofferma inoltre sulle diverse figure coinvolte nella realizzazione di un quadro e sulle loro responsabilità relative alla dichiarazione di conformità.
In particolare il legislatore prevede una distinzione tra il costruttore originale del quadro e il costruttore finale del quadro, colui che infine lo assembla e che detiene la responsabilità della certificazione del quadro finale. Queste due figure possono coincidere o essere due soggetti distinti con responsabilità differenti.
Nell’ambito della certificazione del quadro elettrico secondo la norma EN 61439, alcune verifiche sono a carico del costruttore originale ed altre, aggiuntive, a carico del costruttore finale del quadro.
Il costruttore originale effettua le verifiche di progetto che includono:
- robustezza dei materiali e di parti del quadro;
- grado di protezione IP del quadro;
- distanze d’isolamento (in aria e superficiali);
- protezione contro contatti diretti e indiretti e integrità dei circuiti di protezione;
- installazione degli apparecchi di manovra e dei componenti;
- circuiti elettrici interni e collegamenti;
- terminali per conduttori esterni;
- proprietà dielettriche;
- verifica dei limiti di sovratemperatura;
- tenuta al cortocircuito;
- compatibilità elettromagnetica (EMC);
- funzionamento meccanico.
Al costruttore finale del quadro resta in capo il collaudo che comprende alcuni esami a vista e le prove strumentali. I collaudi o verifiche strumentali devono essere eseguiti al termine dell’assemblaggio dei quadri.
L’obiettivo è quello di verificare la presenza o meno di eventuali difetti di materiali, fabbricazione o errori nell’assemblaggio dei componenti.
Questa non è che una breve panoramica della normativa vigente che risulta essere ben più complessa e articolata; per questi motivi quando si ricerca un fornitore di quadri elettrici conviene rivolgersi a un’azienda affidabile, preparata dal punto di vista normativo e flessibile nel rispondere alle esigenze dei clienti.
Un partner esperto come Elettropiemme segue tutte le fasi di realizzazione: dalla progettazione, all’installazione, indicando al cliente quali sono gli aspetti fondamentali da considerare nella scelta di un quadro e delle sue componenti.
Per informazioni
Massimo Filippi
Sales & Project Manager
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