Nel periodo del lockdown si è rilevato un notevole calo dell’inquinamento dovuto alla  riduzione della produzione industriale e degli spostamenti. Allo stesso modo, da gennaio 2020, si è registrato uno slancio alla mobilità ecosostenibile, in particolare elettrica.

Nel primo semestre dell’anno, le auto elettriche acquistate in Italia sono state quasi 20.000, segnando una nuova e più vigorosa prospettiva per il mondo dei trasporti, concretizzando il concetto di “e-mobility”.

Il rispetto ambientale on the road

Il mercato dell’e-mobility rappresenta un’alternativa dinamica e performante per rivoluzionare i trasporti, arginare le minacce date dalle emissioni inquinanti ed estendere l’elettricità ad altri settori.

L’Energy Transition Outlook, report prodotto dalla ricerca della società DNV GL, impegnata a descrivere i modelli che più probabilmente plasmeranno il futuro energetico entro il 2050, riporta che entro il 2027 più della metà delle auto vendute saranno elettriche. Anche l’Istat ha accolto le nuove esigenze per la mobilità degli italiani, aggiungendo alle  auto ibride ed elettriche  i monopattini elettrici.

I dati raccolti dall’European Alternative Fuels Observatory ha calcolato che da gennaio a luglio di quest’anno è stato venduto il 119% in più di auto elettriche rispetto allo scorso anno, nonostante lo stop alle attività causato dall’emergenza sanitaria. Il 59% è rappresentato dalle auto elettriche a batteria, mentre il restante 41% comprende le macchine ibride elettriche plug-in.

La crescita della mobilità elettrica e delle sue infrastrutture

L’incremento della mobilità ecocostenibile ha avuto la naturale conseguenza dell’incremento e della necessità delle infrastrutture di ricarica. L’European Alternative Fuels Observatory ha calcolato che dal 2019 al 2020 i punti pubblici di ricarica sono aumentati di più di 2.000 unità, raggiungendo quota 11.837, di cui quasi 1.000 con potenza superiore a 22 kW.

L’aumento delle colonnine in tutta Europa ha segnato la svolta per gli spostamenti. I paesi in vetta alla classifica per infrastrutture dedicate ai veicoli elettrici sono il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Norvegia. L’Italia, per la presenza in Europa di punti pubblici di ricarica, è al 17° posto. La maggior parte delle colonnine appartengono a infrastrutture pubbliche, mentre una minoranza si può ritrovare su suolo privato ma a uso pubblico, come ad esempio nei parcheggi di supermercati o centri commerciali.

Le regioni italiane che assistono a un’ampia presenza di infrastrutture di ricarica sono la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia-Romagna, la Toscana, il Lazio e il Veneto, dove si contano dalle 1000 alle 1500 colonnine. Seguono Trentino-Alto Adige, Sicilia e Puglia, dove si arriva a quasi 1000 punti per la ricarica dei veicoli ibridi ed elettrici. Nelle restanti regioni, le unità di ricarica non superano quota 500.

Tra le città italiane maggiormente operative c’è però Trento, divenuta un’ispirazione cittadina di e-mobility. Trento con il progetto “Stardust”, a conclusione nel 2022, propone uno studio di fattibilità e il cofinanziamento per effettuare un servizio di magazzinaggio e consegna di merci, utilizzando veicoli elettrici.

Molte città predispongono infrastrutture che possano incentivare l’uso di auto elettriche o iniziative atte a ridurre l’inquinamento, ad esempio offrendo mezzi pubblici elettrici o servizi di car-sharing. L’attenzione per l’e-mobility porta a un cambio di rotta per la mobilità dei cittadini e genera diversi vantaggi in diversi ambiti.

I vantaggi dell’e-mobility, tra ambiente e società

La potenza delle colonnine, nella maggior parte dei casi, è inferiore a 22 kW. Solo il 9% dei punti di ricarica è fast charge e ha una potenza superiore. Ciononostante, tutti i paesi europei e le diverse regioni si stanno adoperando per accrescere la presenza di colonnine sul territorio (venendo incontro alla nuova sensibilità dei cittadini verso gli spostamenti) e per sviluppare unità che ricarichino le automobili più velocemente.

Accrescendo la disponibilità di punti di ricarica lungo le città italiane ed europee, si normalizzerà la mobilità elettrica, dando spazio a prospettive di crescita sociali, economiche e ambientali senza precedenti. Se un’unità di ricarica verrà adoperata più frequentemente e da diversi veicoli, essa aumenterà di valore e sarà possibile col tempo aumentarne la potenza. Ciò potrebbe portare a un rendimento maggiore con costi e tempi minori.

Un ulteriore vantaggio si riscontra a livello sociale. L’uso di auto alimentate a elettricità e la loro facilità di ricarica può incoraggiare molte persone ad attuare una scelta di acquisto più responsabile e consapevole, che non solo riduce l’inquinamento ambientale, ma può essere più comoda e agevole per il cittadino stesso.

Chi decide di optare per la e-mobility va incontro a numerosi incentivi, sia in fase di acquisto sia in fase post-vendita. Oltre all’ecobonus, è possibile godere di sconti e benefici per i parcheggi o, ad esempio, nell’effettuare ricariche presso le colonnine. I cittadini quindi più attenti alla sostenibilità possono offrire e al tempo stesso ricevere dei vantaggi.

Fidarsi di chi sa guidare fino alla sostenibilità

Grazie ai veicoli ibridi ed elettrici l’Italia e il resto del mondo hanno imboccato una strada che, anno dopo anno, potrebbe garantire risultati performanti dal punto di vista sia ambientale sia elettrico.

Adoperare l’elettricità per alimentare le auto riduce positivamente e drasticamente l’inquinamento, rendendo le città più pulite ed efficienti. Le scelte sostenibili partono però da piccole iniziative e si estendono poi su obiettivi più ambiziosi.

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Marilena Degli Agostini
Chief Sales & Marketing Officer

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